L’Austria svolta a destra, come da previsioni della vigilia. Il Partito Popolare di Sebastian Kurz (Oevp) in testa con il 31%, l’ultradestra di Heinz-Christian Strache (Fpö) è la seconda forza al 29%, davanti ai socialdemocratici del cancelliere uscente Cristian Kern (Spoe) al 25%. Sono i primi exit poll diffusi dalla tv Oe24.tv dopo la chiusura delle urne per le elezioni legislative.
Secondo gli ultimi exit poll diffusi dalla tv pubblica Orf, invece, i popolari sono in vetta con il 31,5% dei voti, ma dietro di loro ci sono i socialdemocratici al 27,1%, seguiti dal partito della destra nazionalista al 25,9%. I Verdi attualmente rischiano, per la prima volta dal 1986, di restare fuori dal parlamento: vengono infatti dati al 3,9%, mentre la soglia è del 4%.
Il leader popolare, 31 anni, ex ministro degli Esteri, si avvia quindi a diventare il più giovane cancelliere della storia del suo Paese e il più giovane leader dell’Unione Europea. Ha improntato la sua campagna elettorale facendo suoi molti dei temi dell’ultradestra, cui ha mutuato in particolare l’approccio duro sulla questione dei flussi migratori. Fortemente critico nei confronti dell’Italia sul tema delle gestione delle frontiere, Kurz ha più volte minacciato di inviare mezzi blindati al Brennero e il 20 luglio, dopo un incontro con l’omologo italiano Angelino Alfano, chiedeva che “che venga interrotto il traghettamento di migranti illegali dalle isole italiane, come Lampedusa, verso la terraferma”. Sul fronte della politica interna si è limitato a promesse vaghe, come il taglio delle tasse – “agli austriaci alla fine in busta paga deve restare di più”, ha ripetuto costantemente – ed evitando le insidie di un vero e proprio programma.